Ogni essere umano è caratterizzato da modi costanti di percepire, 
	rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi.
	Questi specifici “modi” che si manifestano in un ampio spettro di contesti 
	sociali e personali sono quelli che definiscono i tratti della personalità 
	di ciascuno.
	Quando i tratti di personalità sono troppo rigidi e non sono utili 
	nell’adattamento ad una particolare situazione e sono, inoltre, causa di 
	sofferenza e un malfunzionamento dell’individuo in qualche area importante, 
	essi costituiscono Disturbi di Personalità.
	
	Per definire più chiaramente un Disturbo di Personalità si fa riferimento ad 
	alcuni specifici criteri:
	
	1. La caratteristica essenziale di un Disturbo di Personalità è un modello 
	costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente 
	rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, e si manifesta in 
	almeno due delle seguenti aree: cognitività, affettività, funzionamento 
	interpersonale o controllo degli impulsi (Criterio A).
	2. Questo modello costante risulta inflessibile e pervasivo in un ampio 
	spettro di contesti personali e sociali (Criterio B), 
	3. e determina disagio clinicamente significativo o compromissione del 
	funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti (Criterio C).
	
	4. Il quadro è stabile e di lunga durata, 
	5. e l’esordio si può far risalire almeno all’adolescenza o alla prima età 
	adulta (Criterio D).
	6. Il quadro non risulta meglio giustificato come manifestazione o 
	conseguenza di un altro disturbo mentale (Criterio E), 
	7. e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., 
	una droga di abuso, un farmaco, l’esposizione ad una tossina) o di una 
	condizione medica generale (per es., un trauma cranico) (Criterio F). 
	
	Alla luce di questi criteri, lo psicologo, lo psicoterapeuta o il diagnosta 
	che devono valutare un paziente per delineare una diagnosi di Disturbo di 
	Personalità devono fare una attenta analisi del modello di funzionamento a 
	lungo termine del paziente e trovare che le particolari caratteristiche di 
	personalità devono essere evidenti fin dalla prima età adulta. 
	I tratti di personalità che definiscono i vari disturbi devono anche essere 
	distinti da caratteristiche che emergono in risposta ad eventi stressanti 
	situazionali specifici o stati mentali più transitori (per es., Disturbi 
	dell’Umore o d’Ansia, Intossicazione da Sostanze). 
	Lo Psicologo, inoltre, dovrebbe valutare la stabilità dei tratti di 
	personalità nel tempo e in diverse situazioni. 
	Sebbene sia talvolta sufficiente per fare diagnosi un singolo colloquio con 
	la persona, spesso è necessario condurre più di un’intervista e distribuirle 
	nel tempo. 
	La valutazione può anche essere complicata dal fatto che le caratteristiche 
	che definiscono un Disturbo di Personalità possono non essere considerate 
	problematiche da parte dell’individuo che potrebbe anche considerarle 
	adeguate alla realtà (cioè, i tratti sono spesso egosintonici). 
	Per avere una diagnosi precisa, in linea con quanto detto, potrebbe essere 
	utile, per ovviare a questa difficoltà, raccogliere notizie supplementari da 
	altre fonti.
	
	La valutazione del funzionamento della personalità deve prendere in 
	considerazione l’ambiente etnico, culturale e sociale dell’individuo. 
	I Disturbi di Personalità non dovrebbero essere confusi con i problemi 
	legati all’acculturazione che seguono l’immigrazione, o con l’espressione di 
	abitudini, costumi, o valori religiosi e politici professati dalla cultura 
	di origine dell’individuo. 
	Specialmente quando il valutatore proviene da un retroterra diverso, è utile 
	per il clinico ottenere ulteriori notizie da informatori che hanno 
	familiarità con l’ambito culturale dell’individuo.
	Le categorie dei Disturbi di Personalità possono essere applicate a bambini 
	o adolescenti in quei casi relativamente insoliti in cui i particolari 
	tratti di personalità non adattivi dell’individuo sembrano essere pervasivi, 
	persistenti e probabilmente non limitati ad un particolare stadio dello 
	sviluppo o ad un episodio di un disturbo acuto. 
	Si dovrebbe tenere presente che i tratti di un Disturbo di Personalità che 
	compaiono nell’infanzia spesso non persistono immodificati fino alla vita 
	adulta. 
	Per diagnosticare un Disturbo di Personalità in un individuo sotto i 18 anni 
	di età, le caratteristiche devono essere state presenti per almeno 1 anno.
	
	L’unica eccezione è rappresentata dal Disturbo Antisociale di Personalità, 
	che non può essere diagnosticato in individui al di sotto dei 18 anni. 
	Sebbene, per definizione, un Disturbo di Personalità richieda un esordio non 
	successivo alla prima età adulta, gli individui possono non essere giunti 
	all’osservazione clinica che relativamente tardi nel corso della vita. 
	Un Disturbo di Personalità può risultare esacerbato in seguito alla perdita 
	di persone che rappresentano un supporto significativo (per es., coniuge), o 
	di situazioni sociali stabilizzanti precedenti (per es., un lavoro). 
	
	Le caratteristiche di un Disturbo di Personalità di solito diventano 
	riconoscibili durante l’adolescenza o nella prima età adulta. Per 
	definizione, un Disturbo di Personalità è un modo costante di pensare, 
	sentire, e comportarsi relativamente stabile nel tempo. Alcuni tipi di 
	Disturbi di Personalità (in particolare i Disturbi di Personalità 
	Antisociale e Borderline) tendono a rendersi meno evidenti o ad andare 
	incontro a remissione con l’età, mentre questo sembra meno vero per alcuni 
	altri tipi (per es., Disturbi Ossessivo-Compulsivo e Schizotipico di 
	Personalità).
	
	Fonte: DSM IV - Masson
	
	
	Per approfondire:
	Segue un elenco dei Disturbi di Personalità.
	
	• I disturbi di Personalità del gruppo A:
	   
	o Paranoide
	   
	o Schizoide
	   
	o Schizotipico
	
	• I disturbi di Personalità del gruppo B:
	   
	o Antisociale
	   
	o Borderline
	   
	o Istrionico
	   
	o Narcisistico
	
	• I disturbi di Personalità del gruppo C:
	   
	o Evitante
	   
	o Dipendente
	   
	o Ossessivo-Compulsivo
	
	• I disturbi di personalità NAS
	
Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:
		
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