EmotivaMente
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

Le Nuove Famigliefamiglie ricomposte e famiglie ricostituite - studio di psicoterapia roma

 

In questa pagina:

- Famiglie Ricomposte e Famiglie Ricostituite

- Perchè una Terapia Familiare con le Famiglie Ricomposte e Ricostituite

- La Differenza tra una Terapia Familiare tradizionale e quella con le Famiglie Ricomposte e Ricostituite

 

famiglie ricomposte e famiglie ricostituite     

 Prima di entrare nel merito della terapia familiare con le famiglie ricomposte e/o ricostituite, è importante chiarire quale sia il significato che assumono questi termini.
Con la denominazione di famiglie ricomposte intendiamo riferirci a quelle famiglie che vengono a comporsi progressivamente dopo la separazione e il divorzio, quando più nuclei familiari vengono costituiti dai genitori separati.
Sono invece denominate famiglie ricostituite quelle in cui uno o entrambi i partner che formano il nuovo nucleo familiare portano figli da unioni precedenti.

    Queste forme familiari, ormai sempre più frequenti nel panorama italiano, hanno caratteristiche differenti da quelle tradizionali.
Le differenze di cui parliamo sono legate sia alla complessità dei ruoli ricoperti sia agli oggettivi vincoli fisici della nuova struttura familiare.
Relativamente a questa complessità, possiamo dire che viene meno la tradizionale divisione tra le due "squadre": quella degli adulti/genitori e quella dei giovani/figli.
Nella famiglia ricostituita la gerarchia è più sfumata, sono importanti i legami tra consanguinei e compare una differenza di "potere" tra l'adulto genitore e quello non genitore.
Nella famiglia ricomposta esiste evidentemente una differenza tra il genitore convivente con i figli e quello non convivente.

La terapia familiare con le famiglie ricomposte e ricostituite deve, quindi, partire da questa complessità e restituirla alla famiglia stessa con tutta la ricchezza che contiene.

Perché una terapia familiare con le
famiglie ricomposte e ricostituite


    Le famiglie ricomposte vivono la crisi di chi, con storie diverse e diversi modi di affrontare i problemi, deve trovare un adattamento per affrontare insieme le nuove situazioni.
Sono soprattutto i figli a segnalare, con i sintomi più disparati, la difficoltà di accogliere il nuovo equilibrio che si viene a creare dopo la separazione con entrambi i genitori.
Possiamo osservare, ad esempio, in seguito alla separazione o al costituirsi di un nuovo nucleo domestico, la comparsa di difficoltà scolastiche, di problemi nel ciclo sonno-veglia e di enuresi nei bambini, o l'esacerbarsi della conflittualità, di comportamenti devianti e di disturbi alimentari negli adolescenti.
    Inoltre, nelle famiglie ricostituite e ricomposte i problemi normali legati alla genitorialità (rapporto genitori-figli, educazione della prole, norme e regole, confronto sui valori di riferimento) e quelli legati alla convivenza (gestione fisica degli spazi e modalità di incontro-scontro sugli spazi emotivi) si possono comporre in un quadro davvero molto complesso che può richiedere l'intervento dello psicoterapeuta familiare che dovrà aiutare la famiglia ad acquisire una grande flessibilità e una notevole quota di creatività.
Per cogliere rapidamente le difficoltà genitoriali a cui abbiamo fatto riferimento, si pensi, ad esempio, alla difficoltà di essere educatore a distanza, non convivendo con il proprio figlio mentre uno/a sconosciuto/a ha il compito, per altro spesso difficilissimo e ingrato, di stare vicino ad un figlio (biologicamente) non suo.  

le differenze tra una terapia familiare tradizionale e la psicoterapia con le famiglie ricostituite e ricomposte


    Una terapia familiare con le famiglie ricostituite e ricomposte è diversa dalla terapia familiare classica e esige che lo psicoterapeuta possa condurre un percorso secondo assunti specifici.
Il terapeuta sistemico-relazionale dovrebbe essere generalmente preparato a occuparsi sia della valutazione diagnostica delle relazioni interne ad una famiglia ricomposta che a considerare i vari aspetti della complessità di queste famiglie.

Diventa fondamentale, da parte del terapeuta, una profonda conoscenza degli aspetti organizzativi ed emotivi e dell'intreccio particolarissimo che questi hanno nei nuclei ricostituiti.
Spesso le difficoltà nella gestione di questo intreccio sono il motivo stesso della richiesta, esplicita o implicita, di psicoterapia.
Di frequente, infatti, la richiesta di terapia familiare è fatta direttamente sulla difficoltà tra i genitori di trovare un accordo.
Altre volte, un problema in uno dei figli segnala una difficoltà tra i genitori che però non viene dichiarata esplicitamente.

        Tornando alle differenze tra la terapia familiare con le famiglie tradizionali e quella con le nuove forme familiari, dobbiamo rilevare che una delle differenze fondamentali nel processo terapeutico risiede nel fatto che la struttura della famiglia ricomposta prevede la coesistenza e l'appartenenza a diverse "squadre". Queste squadre possono ritrovarsi contrapposte in un conflitto  di lealtà.
    Un'altra differenza nella psicoterapia parte dalla non coincidenza negli adulti del ruolo genitoriale e di quello educativo.
Con questo, durante la terapia familiare, si indirizza  l'adulto-non-genitore all'adozione di uno stile meno direttivo e più da "amico" (laddove si sconsiglia ai genitori nelle situazioni tradizionali di essere troppo amici dei figli). 
Sarà invece compito del genitore biologico l'aspetto normativo e, quando fosse necessario, di quello punitivo.

        Infine, non bisogna sottovalutare che ricomporre una famiglia è una scelta dei genitori spesso subita dai figli.
Questi ultimi prendono parte, così, ad un processo che richiede un notevole impegno, senza condividerne però le motivazioni.



        La terapia familiare deve consentire la conoscenza e l'incontro reciproco, in uno spazio in cui  ci sia anche un profondo rispetto della storia passata, delle diversità e dei sottosistemi familiari.

Questo significa anche che, nella terapia familiare con le famiglie ricomposte, bisogna prevedere la possibilità di avere tempo e spazio per incontrare insieme, da soli, i consanguinei.
L'inclusione-esclusione di alcuni membri della famiglia è un aspetto estremamente delicato che va, in ogni caso, ponderato insieme a tutti i membri della famiglia stessa.
Lavorare con le famiglie ricostituite e ricomposte in una psicoterapia è un momento davvero intenso.
Nel tumulto degli oceani che si incontrano, si può partecipare alla costruzione di una nuova unità che, anche grazie alla terapia, laddove sia necessaria, porterà ai suoi membri grandi risorse per il futuro.


   

 

Scopri ora come si sviluppa il percorso terapeutico.

   

Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).

Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:


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