EmotivaMente
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

Amore: il "filo rosso" dell'ossitocina.

 

                               Amore e Ossitocina - Studio di Psicologia e Psicoterapia a Roma

 

L'ossitocina segna tutte le nostre esperienze affettive, dal concepimento alla creazione del legame di coppia, dalla gravidanza al rapporto madre-neonato.

Il ruolo svolto dall'ossitocina è talmente importante da essersi addirittura guadagnato la definizione di "ormone dell'amore".

Seguendo un percorso ideale segnato dal "filo rosso" della presenza dell'ossitocina nella nostra vita, questo ormone fa la sua apparizione molto prima della nascita, e precisamente durante il rapporto sessuale che determinerà il concepimento.

Durante l'accoppiamento, l'ossitocina viene rilasciata ad alte dosi da entrambi i partner, il che ha portato ad ipotizzare che questo ormone favorisca il legame di coppia e, di conseguenza, la fedeltà e la monogamia.

Le coppie che fanno spesso l'amore si garantirebbero, tramite questa via chimica, un maggiore attaccamento e la stabilità della relazione affettiva.

Dopo aver contribuito alla creazione del legame di coppia ed essere intervenuta a favorire il concepimento, l'ossitocina torna alla ribalta nel corso della gravidanza e del parto stimolando le contrazioni uterine.

I compiti dell'ormone non si concludono però al momento del parto, anzi: il suo contributo più importante e delicato è forse quello che accompagna i primissimi giorni della nuova vita.

Nei primi momenti che seguono la nascita, madre e bambino sono colmi di ossitocina e di oppiacei endogeni, sostanze capaci di creare una dipendenza e favorire la creazione del legame di attaccamento, il cosiddetto bonding.

Madre e neonato, pelle contro pelle e occhi negli occhi, si annusano, si conoscono e si riconoscono, gettando le basi del loro futuro legame.

A proposito dell'importanza del bonding, è famoso l'esperimento condotto nel '96 dallo psicologo americano Harlow, il quale mise alcuni neonati di scimmie in una gabbia insieme a due surrogati materni: uno fatto di spugna e stoffa e dotato di capezzoli, l'altro fatto di fil di ferro e con un biberon pieno.

Ebbene, i piccoli rimanevano vicino al poppatoio solo il tempo necessario a nutrirsi per poi stare per la maggior parte del tempo aggrappati alla scimmia di stoffa, più morbida e calda.

 

 

 

 

 

 

 

Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).

Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:


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