In questa pagina:
- Il Modello di Intervento Terapeutico
- Gli obiettivi della Psicoterapia nell'Infertilità
La comparsa dell'impossibilità (o comunque della difficoltà)
di avere figli in una coppia, prima come sospetto e poi man mano come
certezza, rappresenta, sempre più frequentemente, una delle possibili
esperienze durante la storia coniugale.
Le motivazioni possono essere diverse: sterilità, infertilità o il fatto che
la coppia sia portatrice di malattie genetiche ereditarie.
Nel momento in cui la difficoltà o l’impossibilità di avere dei figli
diviene una esperienza reale, nella coppia si determina spesso una crisi che
nel tempo muta ed attiva, sempre più frequentemente, una richiesta di aiuto
sia a livello biologico che psicologico.
Attualmente, sono indubbie le influenze di natura psicologica sia su quelle
che vengono definite infertilità idiopatiche che sulle
cosiddette infertilità funzionali, sia, infine, su molti
dei processi bio-psicologici che favoriscono, mantengono od interrompono uno
stato di infertilità.
Una conferma a quanto detto viene, tra l'altro, dal passaggio in molte
coppie da una condizione di infertilità ad una di fertilità dopo l'adozione
di un bambino.
La gravidanza successiva all'adozione può essere attribuita ad una serie di
cambiamenti psicologici (come ad esempio la riduzione di ansie o paure
connesse ai cambiamenti dovuti alla presenza di un figlio) che influisce
direttamente sul substrato neuro-ormonale dei due partner.
Il modello di intervento che noi proponiamo tiene presente
come nella coppia infertile sia necessario considerare una serie di aspetti
psicologici e relazionali.
Molto spesso, infatti, la mancata realizzazione del desiderio di avere un
figlio, o comunque l'estrema difficoltà con la quale si può realizzare tale
desiderio, porta la coppia a viversi come non-generativa su piani diversi e
più complessi.
L'infertilità, la sterilità o l'essere portatori di malattie genetiche
ereditarie può determinare diversi tipi di reazioni.
Ci si può sentire in colpa, ci si può sentire inadeguati, si può accusare il
partner.
Quello che, invece, è importante salvaguardare è proprio il senso
della coppia come generativa e vitale anche in una situazione in
cui la realizzazione del desiderio della nascita di un figlio sembra
estremamente difficile e dolorosa.
In particolare, il nostro intervento andrà a privilegiare la relazione tra
le caratteristiche emotive dei due partner piuttosto che quelle fisiche.
E' quindi la relazione ad essere l'oggetto dell'intervento
psicoterapeutico.
L'obiettivo della terapia di coppia diviene la capacità di
generare uno spazio fisico e mentale nel quale la coppia
stessa affronti l'esperienza dell'infertilità, sia per quello che
rappresenta per ciascuno dei due partner sia come capacità di osservare
insieme e condividere le modalità con le quali la coppia sta vivendo questo
momento.
Offrire alla coppia un luogo ed un tempo per poter generare insieme
delle modalità adattive coniugali all'infertilità fa sì che il "terzo" (il
figlio non concepito) aiuti la coppia ad esplicitare la qualità del rapporto
ed attivare il passaggio ad uno nuovo stadio vitale della relazione.
Un altro importante obiettivo della terapia di coppia, in
questi casi, può essere quello di accompagnare la coppia lungo il difficile
percorso della fecondazione assistita.
La terapia di coppia, come processo di cambiamento, è allora uno spazio,
mentale e fisico, nel quale la coppia ed il terapeuta inizialmente cercano
di definirne le caratteristiche e successivamente si accordano, con tutte le
ambivalenze delle richieste di aiuto e di cambiamento, per creare uno spazio
in cui la coppia cerca di individuare ed attuare la propria coniugalità.
Dato questo obiettivo, la terapia rappresenta, nel suo
svolgersi nel tempo, un evento vitale che ha una direzione e uno scopo.
Questo lavoro terapeutico può essere visto come un atto in cui i due
partner, che arrivano con una esperienza ed un vissuto di infertilità, sono
attivati dal terapeuta a divenire "fecondi", cioè a generare un "terzo" che
può essere diverso a seconda dei bisogni e del livello maturativo della
coppia.
E' chiaro quindi che la terapia, nei suoi vari momenti di
raccolta ed analisi della domanda di aiuto e di individuazione di obiettivi
terapeutici condivisi, è un momento possibile perchè la coppia infertile
trasformi l'esperienza di morte (del corpo e del desiderio), propria della
infecondità, in un momento vitale in cui sia possibile generare uno spazio
coniugante e di reciproco aiuto.
Scopri ora come si sviluppa il
percorso terapeutico.
Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:
Puoi prendere un appuntamento presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma
Eur
telefonando ai numeri:
oppure scrivendo a
d[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)