EmotivaMente
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

Psicoterapia Familiare


Terapia familiare - studio di psicoterapia roma

 

 

In questa pagina:

- Quando richiedere una Terapia Familiare

- La crisi e la Terapia Familiare

 

 

Quando richiedere una terapia familiare

    Presso lo Studio di Psicoterapia Emotivamente di Roma, proponiamo una terapia familiare principalmente in tre casi:

1) quando è presente un disagio dell'intero sistema familiare

2) quando tutta la famiglia è unita per affrontare le problematiche di un solo membro

3) quando la richiesta di terapia familiare riguarda il disagio di un bambino.

 

     1) La famiglia si presenta come una forma particolare di piccolo gruppo, caratterizzato dalla propria specifica storia passata e connessa con trasformazioni relative sia agli eventi provenienti dall'esterno, cioè il contesto, che dall'interno, ovvero i cambiamenti dei singoli individui.

Nel corso del ciclo di vita, la famiglia incontra inevitabilmente i cosiddetti eventi critici, cioè momenti di discontinuità nella vita familiare vissuti come stressanti e che impongono una riorganizzazione.

In questo caso è possibile distinguere tra eventi normativi e paranormativi.

Gli eventi critici normativi, definiti anche come prevedibili, sono delle modificazioni profondamente destabilizzanti che la famiglia incontra nel suo ciclo di vita familiare e sono legati ai momenti cardine di ogni famiglia: l'uscita di casa di un giovane adulto, la coppia appena sposata, la famiglia con figli piccoli, la famiglia con figli adolescenti, la famiglia nell'età di mezzo (da trampolino di lancio per i figli a nido vuoto) e infine la famiglia nell'età anziana.

Per ciascuna fase vengono individuati i processi di transizione e i cambiamenti strutturali che consentono il passaggio allo stadio successivo. 

Se il sistema familiare non riesce a riorganizzarsi intorno ai compiti di sviluppo richiesta da ognuna di queste fasi, molto probabilmente strutturerà un disagio che, nel tempo, potrebbe cristallizzarsi e sfociare in una profonda crisi familiare.
Gli eventi critici paranormativi sono invece quelli imprevedibili e possiedono un altissimo valore destabilizzante nello sviluppo dell'intera famiglia, proprio per l'eccezionalità e la traumaticità dell'evento.

Tra gli eventi stressanti imprevedibili rientrano la morte di un membro della famiglia, problemi di salute in famiglia, rottura della famiglia a causa di separazione, divorzio o allontanamento, trasferimento di casa, secondo matrimonio di un genitore, abuso sessuale o fisico, trascuratezza verso il bambino, disaccordo coi fratelli, perdita del lavoro... ma anche situazioni che in sè sono positive, come la vincita di una grossa somma di denaro, che possono creare un profondo squilibrio all'interno dell'organizzazione familiare.

 

      2) I conflitti che tendono a disgregare il sistema familiare creano una profonda tensione emotiva che possono essere vissuti drammaticamente anche da un solo membro della famiglia, che diventa così il portatore del sintomo.

Il soggetto si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall'affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà relazionali, accentrando l'attenzione su di sé.

Il sintomo ha quindi una doppia valenza: da un lato segnala alla famiglia l'esistenza di un disagio e, dall'altro, protegge l'intero sistema familiare dalla propria distruttività, proprio concentrando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri.

 

3) Nel caso in cui il disagio venga espresso da un bambino, noi riteniamo che vederlo da solo non è utile per tre buone ragioni.

La prima è che dietro al problema di un bambino c'è sempre una coppia di genitori con problemi, fosse anche solo il fatto di sentirsi impreparati ed impotenti rispetto alla capacità di risolvere le problematiche espresse dal bambino.

La seconda è che un bambino quasi mai chiede da solo di venire in terapia e quindi è difficile contrattare con lui direttamente ciò che può essere fatto.

La terza, forse la più importante, è che il bambino - specie se con gravi problemi psicologici o psichiatrici - non potrà mai permettersi di stare meglio senza il permesso e l'aiuto dei genitori e dell'intero sistema familiare.

 

 

la crisi e la terapia familiare

 

La terapia familiare sistemica prevede diverse modalità di intervento con le famiglie, lavorando su livelli diversi di osservazione e riflessione.

Un livello prevede la ricostruzione della storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli) attraverso un particolare strumento detto genogramma, cioè una sorta di "albero genealogico" che, piuttosto che focalizzarsi su nomi e date, va invece ad indagare le modalità relazionali che si sono tramandate di generazione in generazione.

Spesso questo consente di realizzare quanto il sintomo sia stato per moltissimi anni, a volte più di 100, l'unico modo che la famiglia ha trovato per comunicare le proprie difficoltà e criticità.

L'esperienza del genogramma permette quindi a tutti i membri di riappropriarsi della propria unicità e di poterla esprimere in maniera autentica all'interno del percorso di terapia familiare.

    Un secondo livello della terapia familiare riguarda l'analisi dell'organizzazione relazionale e dell'attuale livello di comunicazione della famiglia.

In quest'ottica, la terapia familiare permette di evidenziare la chiusura o la permeabilità dei confini in essa presenti, così come la rigidità o la flessibilità delle regole e delle gerarchie che la caratterizzano.

    Ancora, attraverso la terapia familiare si va ad indagare ed elaborare  la funzione che il sintomo del singolo individuo svolge nel garantire e mantenere l'equilibrio dell'intero sistema familiare.

    Tutto questo processo viene attuato tenendo sempre ben presente quale è la fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo.

Si esamina cioè la fase del ciclo vitale e si considera se l'organizzazione e la strutturazione della famiglia sono adeguate a quello specifico momento.

Infine, possono essere proposte all'interno del percorso di terapia familiare alcune tecniche, attraverso l'utilizzo di compiti ("homeworks") da attuare sia nelle sedute di terapia che a casa, e che si strutturano intorno alle problematiche dei ruoli, della gerarchia, delle alleanze, e della qualità della comunicazione.

 


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Scopri ora come si sviluppa il percorso terapeutico.

   

Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).

Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:


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