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Bulimia Nervosa



Bulimia Nervosa - Studio di Psicologia e Psicoterapia EmotivaMente di Roma


La bulimia, o con un termine più tecnico la bulimia nervosa, è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate seguiti di solito da comportamenti compensatori.

Le abbuffate consistono tipicamente nel mangiare grandi quantità di cibo, spesso ad alto contenuto calorico.

In genere questo viene fatto in segreto e può continuare per anni senza che gli altri se ne accorgano.

Il comportamento compensatorio utilizzato più frequentemente è il vomito autoindotto, ma possono esservi anche abuso di lassativi e di diuretici, digiuno e attività fisica eccessiva.

Lo scopo di questo comportamento è di "neutralizzare" l'abbuffata.

È un tentativo di alleviare il senso di colpa provocato dall'abbuffata e di minimizzare ogni aumento di peso che si potrebbe verificare di conseguenza.

Il comportamento compensatorio probabilmente è più distruttivo dell'abbuffata per due ragioni.

In primo luogo, ha un maggior numero di pericoli fisici e medici.

In secondo luogo, tale comportamento aiuta a legittimare l'abbuffata; cioè il comportamento compensatorio, neutralizzando l'abbuffata, aumenta la probabilità che questa in futuro si verifichi di nuovo.

 

 

le tre componenti della bulimia nervosa

 

La bulimia ha tre componenti: il comportamento alimentare e compensatorio, o componente comportamentale; il modo in cui le persone bulimiche pensano a se stesse e al loro mondo, o componente cognitiva; e il modo in cui le bulimiche gestiscono le proprie emozioni, o componente emotiva.

Per capire la bulimia è necessario capire tutte le tre parti del problema.

Il passo più importante per capire la bulimia è rendersi conto che le abbuffate e i comportamenti compensatori vengono usati per gestire le emozioni sgradevoli.

Ciascuno di noi sa per esperienza che se sta abbastanza male farà di tutto per sentirsi meglio.

Le persone bulimiche hanno trovato che abbuffarsi e ricorrere ai comportamenti compensatori può momentaneamente distrarle dalla loro sofferenza.

fortunatamente, poiché le abbuffate e i comportamenti compensatori sono solo distrazioni, è inevitabile che questi sentimenti riemergano, rendendo necessari ulteriori abbuffate e comportamenti compensatori.

 

come inizia la bulimia

 

La bulimia comincia quasi sempre con una dieta o almeno con il desiderio di perdere peso.

Il soggetto di solito ha tentato di tutto per dimagrire e allora si sente senza speranza.

Pensa che se solo riuscisse a diminuire di peso sarebbe più felice e in grado di realizzare molto di più nella propria vita.

Qualche volta scopre per caso l'abbuffata e il comportamento compensatorio; cioè è possibile che vomiti spontaneamente dopo mangiato.

Oppure può aver sentito da un'amica di "questo grande sistema per mangiare tutto quello che si vuole e tuttavia perdere peso".

Oppure può averlo imparato dalla televisione o dalla stampa.

Ironia della sorte, molte bulimiche riferiscono di aver appreso delle tecniche compensatorie da programmi televisivi e articoli di riviste, designati per informare e avvertire il pubblico sui pericoli della bulimia.

Indipendentemente dalla fonte dell'idea, la maggior parte delle bulimiche non intende ricorrere alle abbuffate e ai comportamenti compensatori con sistematicità; crede di poter controllare queste condotte.

Purtroppo, gli individui disposti a provare le abbuffate e i metodi di compenso di solito sono quelli meno in grado di controllare questi comportamenti.

Ad ogni episodio di abbuffata, con la pratica e il rinforzo queste condotte si consolidano.

Cioè, ogni volta che la persona si abbuffa e si purga, tali condotte rimangono "impresse dentro" e diventano risposte più probabili a situazioni future.

In aggiunta, abbuffate e comportamenti compensatori aiutano la persona a sentirsi meglio temporaneamente in quanto riducono l'ansia e la paura.

Questo aspetto di riduzione della tensione tipico della bulimia tende anche a far aumentare la probabilità delle ricadute.

Infine, diventa più facile per l'individuo razionalizzare queste condotte, ossia diventa più facile giustificarle.

 

 

il tema del controllo nella bulimia nervosa

 

Una nota finale su ciò che la bulimia è e da dove deriva riguarda la questione del controllo.

Le bulimiche sono individui che tipicamente non sentono di avere il controllo dell'alimentazione, i sentimenti o la vita.

Sotto molti aspetti la bulimia contribuisce a questa sensazione, ma viene anche usata per gestire i sentimenti e ripristinare un senso di controllo.

Per esempio: quando le bulimiche si sentono fuori controllo, sono propense ad abbuffarsi e purgarsi.

Con l'abbuffata e il comportamento compensatorio, possono sentirsi temporaneamente il ripristino del senso di controllo.

Cioè, spesso sono molto tese e in ansia prima di abbuffarsi e purgarsi; l'atto di abbuffarsi e purgarsi può allentare un po' di quella tensione, aiutandole a sentirsi più rilassate e in controllo.

Paradossalmente, abbuffarsi e purgarsi può farle sentire maggiormente fuori controllo, tuttavia, sotto un altro punto di vista, la prevedibilità (certezza) dell'abbuffata e del comportamento compensatorio può aiutarle a sentirsi in controllo, perché almeno sanno cosa aspettarsi.

La questione del controllo è piuttosto complessa e spesso paradossale, talvolta al punto da poter apparire contraddittoria.

La sua comprensione è però fondamentale.

 

 

il trattamento della bulimia nervosa

 

Il trattamento è essenziale perchè la maggior parte delle bulimiche non è in grado di superare questo complesso disturbo da sola.

Sfortunatamente moltissime bulimiche hanno paure e preoccupazioni riguardo al trattamento che le rendono apprensive nella ricerca dell'aiuto professionale di cui hanno bisogno.

Purtroppo, nonostante la maggior parte di queste paure e preoccupazioni sia infondata, influenza comunque le decisioni della bulimica circa la terapia.

 

 

Scopri ora come si sviluppa il percorso terapeutico.

 

 

 

Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).

Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:

 

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