L'elemento psicopatologico che è alla base di questo disturbo è rappresentato dalla spiccata sensibilità al giudizio degli altri cui conseguono sia disagio nelle relazioni interpersonali (con paura di apparire ridicoli e di comportarsi in modo goffo ed inadeguato), sia evitamento delle "situazioni" o delle "prestazioni" che generano un tale disagio soggettivo.
Va tuttavia sottolineato che il timore ed il disagio percepiti dal soggetto sono assolutamente sproporzionati rispetto alla reale entità delle situazioni da affrontare, spesso banali, come lavorare o scrivere mentre si è osservati, chiedere informazioni, bere in un bar, mangiare in un ristorante, usare bagni pubblici, rispondere al telefono oppure telefonare a qualcuno che non si conosce etc.
Un'altra caratteristica tipica di questo disturbo è una marcata ansia che precede le situazioni temute e che prende il nome di ansia anticipatoria.
Così, già prima di affrontare una situazione sociale (per esempio andare ad una festa o andare ad una riunione di lavoro), le persone cominciano a preoccuparsi per tale evento.
Può instaurarsi così un circolo vizioso: l'ansia anticipatoria determina un atteggiamento timoroso e sintomi ansiosi riguardanti le situazioni temute, il che può portare ad una prestazione realmente scadente o percepita come tale, nelle situazioni temute.
A sua volta, questo determina imbarazzo ed aumento dell'ansia anticipatoria per le situazioni temute, instaurando così un circolo vizioso che si auto-alimenta.
Nel corso dell'esposizione alle situazioni temute possono manifestarsi sintomi fisici quali palpitazioni, vertigini, rossore, tremori, sudorazione, vampate di caldo etc.
Un tale incremento dei livelli d'ansia comporta inevitabilmente un aumento della tensione e della distraibilità del soggetto che, spesso, finisce per trovarsi in difficoltà sul piano comportamentale non riuscendo così a portare a termine la "prestazione" prefissata.
La fobia sociale si sviluppa in
genere nei primi anni dell'adolescenza, a volte in seguito ad un
episodio che traumatizza particolarmente il giovane, ma non sono rari i
casi di pazienti che affermano di essere sempre stati morbosamente
timidi e non ricordano una particolare situazione che ha scatenato la
malattia.
Scopri ora come si sviluppa il
percorso terapeutico.
Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", che ha due sedi:
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