EmotivaMente
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

 

 

Terapia Cognitivo-Comportamentale La Schema Therapy

 

Dott. D'Onghia e Dott. YoungIl dott. D'Onghia con il Prof. Jeffrey Young, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Creatore della Schema Therapy

 

In questa pagina:

- Cos'è la Schema Therapy

- Il modello di riferimento della Schema Therapy

- L'obiettivo della Schema Therapy

- Schema Therapy e i disturbi

 

 

Cos'è la Schema Therapy

 

La Schema Therapy rappresenta un'efficace integrazione della terapia cognitivo-comportamentale ed è un modello di intervento decisamente all'avanguardia con grandi capacità terapeutiche.

Dopo essersi dimostrata particolarmente utile nel trattamento dei “pazienti difficili”, con tratti personologici disfunzionali o veri e propri disturbi della personalità che normalmente non trovavano utili risposte nella terapia cognitivo-comportamentale tradizionale, la Schema Therapy si è dimostrata utile ed efficace come modello di intervento soprattutto, ma non solo,  nei casi di disturbi d’ansia e depressione.

La Schema Therapy  fonde insieme il modello di intervento di grande efficacia, scientificamente dimostrata, modelli e tecniche cognitive, comportamentali, della Gestalt, costruttiviste, dell’attaccamento e psicodinamiche.

 

 

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Il modello di riferimento della Schema Therapy

 

Il focus  della Schema Terapy è il concetto di schema maladattivo precoce, ossia un modello, formato da ricordi, emozioni, cognizioni e sensazioni fisiche circa se stessi e gli altri, sviluppato nell’infanzia o nell’adolescenza, elaborato lungo tutto il corso della vita e significativamente disfunzionale.

I comportamenti disfunzionali, presenti in molti pazienti, sono una risposta allo schema: essi sono guidati dallo schema.

Gli schemi nascono in risposta a quelli che Young, l’inventore della Schema Therapy, chiama “unmet core emotional needs”, ossia i bisogni universali insoddisfatti che consistono in:

bisogno di attaccamento sicuro (che include sicurezza, stabilità, accudimento e accettazione),

bisogno di autonomia e competenza,

bisogno di esprimere liberamente emozioni e bisogni,

bisogno di esplorare liberamente e giocare,

bisogno di ricevere limiti e regole realistici.

La sistematica frustrazione di uno o più di tali bisogni da parte delle figure di riferimento, soprattutto parentali, porta nel bambino alla formazione dello schema maladattivo precoce.

Anche il temperamento biologico gioca un ruolo importante, interagendo con le dolorose esperienze infantili, nella formazione dello schema.

Nella Schema Therapy si prendono in considerazione diciotto schemi diversi che vengono raggruppati in cinque categorie o domini: disaffezione e rifiuto (schemi compresi: abbandono, sfiducia/abuso, deprivazione emotiva, inadeguatezza, esclusione sociale), limitazione dell’autonomia e delle prestazioni (schemi compresi: dipendenza, vulnerabilità, invischiamento, fallimento), limiti non funzionali (schemi compresi: pretese/grandiosità, autocontrollo e autodisciplina non sufficienti), focalizzazione sugli altri (schemi compresi: sottomissione, auto-sacrificio, ricerca di approvazione/ammirazione), ipervigilanza e inibizione (schemi compresi: negatività/pessimismo, inibizione emotiva, standard severi/ipercriticismo, punizione).

Per Young la persona cerca di fronteggiare un ambiente di sviluppo negativo, nel tentativo di non entrare in contatto con le emozioni intense e dolorose che derivano dagli schemi mal adattivi con particolari comportamenti.

In quest’ottica, il comportamento non è parte dello schema, ma parte della risposta allo schema stesso.

Lo stile di coping si manifesta attraverso i comportamenti, le emozioni, le cognizioni e può variare nel corso del tempo, al contrario lo schema che resta stabile.

Gli stili di coping sono adattivi nell’infanzia. Questi meccanismi di sopravvivenza davanti al dolore che il bambino sperimenta nella continua frustrazione dei propri bisogni più profondi, diventano però disadattativi con la crescita, in quanto, pur cambiando le condizioni ambientali, la persona continua ad adottare gli stili di coping, che mantengono lo schema.

Così, sia che l’individuo si arrenda alla “verità” dello schema (resa), sia che tenti di organizzare la propria vita in modo da non attivarlo mai (evitamento), o che tenti di negarne l’esistenza (ipercompensazione), lo schema sopravvive e si rafforza sempre di più.

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L'obiettivo della Schema Therapy


L’obiettivo principale della Schema Therapy è quello di aiutare i pazienti a trovare modalità adattive di soddisfacimento dei propri bisogni profondi.

Strumenti fondamentali della Schema Therapy sono il confronto empatico e il limited reparenting .

Il primo permette un equilibrio fra validazione emotiva rispetto ai motivi per cui il paziente mantiene lo schema e spinta al cambiamento; il secondo utilizza la relazione terapeutica come base sicura che soddisfa i bisogni profondi che il paziente non ha mai visto corrispondere da parte dei genitori, come sicurezza, stabilità, accettazione, autonomia. Nel percorso di terapia l’obiettivo principale è insegnare al paziente come rafforzare la modalità di Adulto sano, dandogli sempre più spazio, grazie all’interiorizzazione del modello di adulto sano che fornisce il terapeuta all’interno del limited reparenting.

 

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Schema Therapy e i disturbi

 

 

I disturbi di personalità sono stati per molti anni considerati quasi intrattabili, in special modo il disturbo borderline, dove deboli aspettative di miglioramento si intravedevano solo con lunghi percorsi di terapia.

Diversi studi dimostrano l’efficacia a lungo termine della Schema Therapy nell’ambito dei disturbi di personalità.

La schema therapy risulta efficace non solo con i cosìdetti “pazienti difficili”, per lo più caratterizzati da disturbi di personalità, ma anche per il trattamento della sintomatologia tipica degli altri disturbi , in particolare di tipo ansioso-depressivo e dei disturbi alimentari.

Il miglioramento durante la terapia non si verifica solo sul piano sintomatologico, ma anche nella qualità di vita.

 

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Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", sito in Via Montagne Rocciose, 44 (Eur Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).


Puoi prendere un appuntamento presso  lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma telefonando ai numeri:


D.ssa Claudia Scarpati - 340 8048443
Dott. Francesco D'Onghia - 347 2265998

 


oppure scrivendo a


[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)

(Ricorda di inviare il tuo recapito telefonico per essere ricontattato più velocemente)

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