EmotivaMente
Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

Shopping Compulsivo: sintomi, cause e possibili rimedi


Shopping Compulsivo - Studio di Psicologia e Psicoterapia EmotivaMente di Roma


  

Il nostro rapporto con lo shopping può assumere forme diverse che possono anche non avere nulla a che fare con l'esigenza di acquistare qualcosa di cui abbiamo bisogno.

Sono soprattutto le donne a ricorrere allo shopping come forma di compensazione di un disagio psicologico ed emotivo più profondo.

In psicologia si parla appunto di shopping compulsivo quando lo shopping viene utilizzato, ad esempio, per premiarsi o per consolarsi o, ancora, come una forma di anestesia per combattere uno stato d'ansia.

Oggi, sono sempre più le persone che chiedono aiuto ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta nel momento in cui l'amore per lo shopping si trasforma in sofferenza e disagio, non solo economico.

Nel 90% dei casi si tratta di donne vulnerabili, con bassa autostima, scarsa resistenza alla frustrazione e tendenza alla depressione.

Tuttavia, aumentano le richieste allo psicologo anche da parte degli uomini, soprattutto giovani, di buon livello socio-economico e che seguono la moda con particolare attenzione.

Di solito il problema emerge intorno ai 17 -18 anni, periodo in cui si trascorre molto tempo ad esplorare negozi e provare abiti piuttosto che comprare.

Ci vogliono circa dieci anni perché questa forma di compensazione si trasformi in un vero e proprio disturbo: a questo punto lo shopping diventa un'attività ricorrente, svolta in genere in solitudine e con un senso di vergogna, un po' come le abbuffate compulsive.

Secondo gli studi di psicologia e psicoterapia, la maggioranza dei soggetti che soffrono di shopping compulsivo presenta anche altri problemi.

E' molto frequente che ci sia o ci sia stato in passato un rapporto difficile con il cibo, anoressia e soprattutto bulimia.

In altri casi allo shopping compulsivo si associano disturbi dell'umore, abuso di sostanze, disturbi d'ansia e incapacità di controllare gli impulsi.

Quello che caratterizza tutte le compulsioni è l'urgente bisogno di soddisfare una necessità immediata che serve a riempire un vuoto, diverso da un desiderio cui si aspira ma senza perdere il controllo.

In psicologia, il rapporto distorto con lo shopping è quindi visto come il segnale di un disagio esistenziale più profondo.

La nostra identità si basa sulle relazioni con gli altri , ma quando siamo in ansia o ci sentiamo depressi possiamo avere la tentazione di sostituire  le  relazioni con gli oggetti, che sono più facilmente controllabili, non ci rifiutano e non ci deludono.

Nell'ambito della ricerca in psicoterapia ci sono infatti dati che dimostrano che dove ci sono relazioni umane soddisfacenti c'è meno consumo.

Quando il problema si fa serio è possibile affrontarlo con una psicoterapia: l'obiettivo non è quello di eliminare il comportamento (come nelle dipendenze da alcool o droga) ma di rimetterlo sotto controllo.

 

 

 


   Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", sito in Via Montagne Rocciose, 44 (Eur Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).
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