Negli ultimi dieci anni, diverse ricerche nel campo della psicologia hanno confermato che un sonno adeguato prima e dopo una sessione di addestramento è essenziale nell'apprendimento, e non importa se si tratta di algebra o di tennis.
Si ritiene infatti che le fasi del ciclo di sonno organizzino attivamente il cambiamento di forme specifiche di memoria.
La "forma" elettrica di un cervello addormentato è diversa da quella di un cervello sveglio, e vi sono differenze altrettanto grandi tra le varie fasi del sonno.
In generale, possiamo distinguere tra una fase REM, caratterizzata dai sogni più vividi, ad una fase non-REM; un intero ciclo di sonno dura circa 90 minuti.
Anche la memoria ha forme diverse.
In psicologia distinguiamo:
- la memoria dichiarativa, che riguarda i ricordi che possiamo esprimere verbalmente, è basata su fatti e coinvolge l'ippocampo
- e la memoria non-dichiarativa, relativa ai ricordi che esprimiamo agendo e che quindi si manifesta sotto forma di azione o comportamento.
Quest'ultima, a sua volta, si distingue in:
- memoria implicita, responsabile dei movimenti e della routine (ad es. guidare una bicicletta)
- e memoria procedurale, relativa a fenomeni meno familiari come il processo di familiarizzazione con uno stimolo continuamente ripetuto o il fenomeno per cui il recupero di un'informazione è facilitato dalla sua associazione con un altro ricordo recente.
A prescindere dal tipo di memoria, ogni ricordo attraversa stadi simili nel passaggio dal primo flash mentale alla sua registrazione permanente.
In una prima fase il cervello forma una rappresentazione effimera dello stimolo; se questo ricordo è destinato ad una memorizzazione a lungo termine, attraverserà fasi successive per diventare più stabile e consolidarsi.
Ora, mentre la stabilizzazione di un ricordo avviene nel tempo, il rafforzamento si verifica innanzitutto durante il sonno.
Questo effetto "offline" può ristabilire ricordi perduti o produrre nuovo apprendimento, in entrambi i casi senza altro ulteriore esercizio.
Il cervello continua quindi ad imparare pur avendo smesso di esercitarsi.
Sostanzialmente è come se il sonno "cucisse insieme" le varie parti di un'esperienza di apprendimento.
Secondo gli studi di neuropsicologia, quindi, in una prima fase un ricordo diviene via via più stabile e resistente dopo diverse ore di veglia; successivamente, dopo la stabilizzazione durante il giorno, una notte di sonno rafforza i ricordi, favorendo una prestazione migliore il giorno successivo.
E' stato inoltre documentato che i pisolini diurni sembrano migliorare anche l'apprendimento di un'abilità visiva, in quanto determinate parti del cervello (coinvolte nella percezione visiva) si affaticano localmente, ma brevi periodi di sonno posso permettere un totale recupero.
In sintesi, la moderna psicologia afferma che dormire prima dell'addestramento predispone il cervello ad apprendere, mentre un buon sonno dopo l'esercizio innesca il consolidamento dei ricordi.
Il dottor
Francesco D'Onghia e la
dottoressa
Claudia Scarpati
sono entrambi
psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia
dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli
Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso
lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente",
sito in Via Montagne Rocciose, 44
(Eur
Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).
Contatta liberamente lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma
telefonando ai numeri:
oppure scrivendo a
[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)
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